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Un ricordo di un’amica

Nel riordinare le carte riguardanti Margherita ho trovato un pacchetto con alcune copie del suo “Cammino verso l’arte” inviatomi a suo tempo dalla sua fedele assistente Jenny Cabral. Nel pacchetto c’era anche una lettera inviatami da Maria Clelia Spreafico, una giovane amica di Margherita, ma che io non avevo visto prima. Alcuni passaggi di quella lettera a me diretta meritano di essere condivisi:

“… la perdita di Margherita lascia un vuoto immenso e adesso nonsarà più niente come prima.

Ho conosciuto Margherita nel ’73 e subito ho sentito nei suoi confronti un grandissimo affetto da lei ricambiato…

L’antroposofia a cui lei mi ha introdotto ha fatto da sfondo a un legame importante sotto il profilo affettivo. ..

Era una donna sincera e generosa, affettuosa e gentile. Aveva una mente brillante e intelligente e una cultura incredibile. La sua conversazione era una gioia per lo spirito di chi ascoltava. Ed era capace di calore nell’amicizia. Di lei restano i sui bellissimi quadri, la famiglia e gli amici che ha tanto amato, i suoi scritti, e un ricordo indelebile nel cuore di chi ha avuto la fortuna di starle vicino.”

Margherita Gabrielli primo centenario dalla nascita

S.Giuseppe operaio e Cristino divino lavoratoreMargherita nacque a Napoli il 19 marzo del 1916, il giorno di San Giuseppe, il santo che celebrò in uno dei suoi dipinti oggi conservati presso lo spazio espositivo permanente allestito in Friuli, presso l’Azienda Agrituristica Foffani a Clauiano (UD).

“San Giuseppe divino lavoratore” rappresentato su di una tela di due metri è la traduzione a olio di un disegno a carbone (anch’esso custodito a Clauiano) che fu frutto di una particolare esperienza sprirituale di Margherita, che non invió ad Assisi.

Margherita dipinse il “San Giuseppe” nel 1958, ossia negli anni in cui si stava addentrando con i suoi studi di arte e teologia nella storia del francescanesimo e nell’interpretazione del Ciclo assisiate di Giotto.

Riferendosi all’intento di premiare in quel luogo opere “tutt’altro che sprirituali” di noti pittori affermati, Margherita scrisse: “Mai volli che quel dipinto figurasse nel Museo della Cittadella assisiate, di cui non condivido il tenore”.DSC09472

Oggi Margherita avrebbo compiuto cento anni, ci piace ricordarla all’opera, tra i suoi cavallett, i suoi pennelli i suoi colori dalle suggestioni metafisiche

Gli studi di storia medievale di Margherita sembrano ispirati dalle radici familiari

Sansovino-copertinaIl ramo paterno di Margherita ha radici che affondano all’inizio dell’era medievale.

“Si leggono due opinioni intorno all’origine di questa casa – scrive il Sansovino nel 1582 ricostruendo la genealogia dei Signori Gabrielli – La prima, ch’ella sia non forestiera, ma pura Italiana. Percioche trovandosi l’anno 290 San Secondo in Ugubbiosotto l’imperio de Massimiano, fu preso da i ministri della Corte in casa d’Eudossia Gabriella, di famiglia nobile, et christiana, dove s’era fuggito per salvarsi. Et condotto a Spoleti a Dionisio Proconsolo che lo mando in Ameria, dove fu gettato nel Tebro con una mola al collo, tratto il suo corpo dell’acqua da un pescatore , la detta Eudossia lo fece condurre a Ugubbio , et riporre in una chiesa fabricta a suo honore dove si conservano fino al presente le sue Sante reliquie. Conferma quanto s’è detto, l’autorità di uno antichiss. libro, che si conserva nell’archivio del Convento di S.Secondo in Ugubbio ….

Citate le diverse fonti a conferma dei fatti, il Sansovino ricorda che “S’allora  [Eudossia Gabriella] era chiara per nobiltà et per religione, è necessario che la detta famiglia de Gabrielli, havesse per molti anni prima havuto principio et nome nella detta città.”

“La seconda opionione – continua il Sansovino – è, ch’ella fosse originata da un Conte d’Alsatia, il quale venuto di Lamagna [Germania, n.d.r.] in Italia, si fermó in Ugubbio, l’anno 715, nel tempo di Papa Gregorio Secondo. Et l’afferma Fanusio Campano nell’ottavo libro a cap. secondo dicendo ‘Ex auctoritate Anfelini civis Brixiani in uita Papae Gregorij II eius tempore in Eugubio Umbrie nobili civitate, a Gabriele Comite Alsatiae , nobiles de Gabrielis descenderunt’ “.

Dunque già alle origini della famiglia c’è la possiblità che sangue italico e germanico abbiano fecondato la storia che porterà fino a Margherita, il cui ramo materno è appunto di origine tedesca. In quelle antiche radici vanno forse cercate anche le ragioni dell’interesse di Margherita per l’arte e la storia medievale, o quella per i temi religiosi, se si volesse accreditare la versione della Santa Eudossia Gabriella come capostipite della casata.

Margherita che trovò nell’antroposofia le conferme delle sue intuizioni sulla reincarnazione, era convinta che in una sua vita precedente era stata un monaco e in epoca ancora più remota un sacerdote Sumero, la cui immagine le apparve in uno dei suoi esercizi con i colori.

E.M.

 

 

Antologica 1916-2007

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Elisabetta Missoni Foffani ricorda la zia e racconta come è nata l’iniziativa di promuoverne l’opera
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Francesco Grazioli, di Polvere d’Arte (Trieste) spiega perché ha voluto sostenere l’iniziativa di promozione dell’opera di Margherita Gabrielli

 

 

 

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Eduardo Missoni racconta il “Cammino verso l’Arte” della zia Margherita

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Nipoti e pronipoti che hanno partecipato all’iniziativa
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In chiusura di serata, i ricordi e i colori di Margherita si trasformano in note musicali nel concerto di Guglielmo Foffani

 

“Tracce di un percorso” – Retrospettiva

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Presso la Galleria Polvere d’Arte, a Trieste organizzatori e familiari dell’artista danno il benvenuto alla Mostra (da sinistra: Eduardo Missoni, Francesco Grazioli, Elisabetta Missoni Foffani, Irene Pitaccolo, Guglielmo Foffani e Lorenzo Foffani)

 

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Guida eccezionale, Armando Profumi, allievo dell’artista, ripercorre per i partecipanti i tratti salienti dell’opera di Margherita Gabrielli

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