Nuova luce per l’umanità

“Giallo – rosso – blu”. “Colori primari”. Così la “tricromia” individua i tre colori fondamentali nella concezione quantitativa su base della teoria dei colori di Newton.
“Colori splendore” definisce Rudolf Steiner i tre toni – “giallo – rosso – blu”, elaborandone i valori psichico-spirituali sulla base della “teoria dei colori di Goethe”.
Nella concezione quantitativa i pigmenti colorati sono valorizzati, mescolati, calcolati nei loro specifici risultati fisico-matematici.
In modo diverso è sperimentato il valore qualitativo dei colori nella proposta del Maestro antroposofo.
I colori hanno origine dall’urto della luce con le tenebre. Sofferenza della luce alla resistenza dell’opacità. Dà origine all’arcobaleno.
Nella percezione meditativa all’individuo si comunica interiore vivente movimento psichico.
Il giallo, primo apparire colorato della luce, nello sforzo di vincere una crescente resistenza, si potenzia nell’arancio – rosso vermiglio – carminio. I “colori attivi”.
Viceversa il tono blu, primo apparire colorato delle tenebre, s’intensifica nell’indaco, nel violetto. I “colori passivi”.
Nell’atmosfera al sorgere del sole o della luna all’orizzonte (specie se c’è umidità) il fenomeno determina l’apparire dell’astro in tono rosso, poi arancio e solo infine perviene alla totale luminosità.
Viceversa, nella crescente oscurità della profondità del mare, s’intensifica l’azzurro fino al viola, nell’illuminazione crescente dell’estate.
Equivalente riscontro psichico si determina nell’interiorità dell’artista mediante l’esercizio del colore.
Sul foglio bagnato, nell’esperienza pittorica, il cerchio dei colori si metamorfosa fluente. Effetto interiore tonificante, terapeutico!
Mondrian dai pigmenti colorati del divisionismo dei tre colori primari è pervenuto a geniale “ricerca” di equilibrio quantitativo dei rapporti in forme geometriche bidimensionali dei tre colori primari.

Guarigione da un polipo
Guarigione da un polipo

Rothko in un’iniziale esperienza pittorica secondo il concetto di Goethe “aus der Farbe heraus” (“emanante direttamente dal colore” Dörfles) imbattutosi in forme organiche, rinunziò alla “ricerca”, soffermandosi agli effetti particolari di sovrapposizioni di superfici tonali rettilinee, le sue famose “tele-pareti” il suo stile affermato.
Eppure si deve trovare la possibilità di vivere con il colore, di sperimentarne nella qualità l’interiore forza vitale e nell’espressione artistica l’effetto benefico.

Personalmente, controllando coscientemente l’apparire di forme organiche, nel dipingere “aus der Farbe heraus” ho ottenuto interessanti risultati terapeutici. Esempio: “guarigione da un polipo” (diagnosticata).

Ritengo perciò che per l’artista si apre qui un capitolo di compito futuro.
In un corso di pittura a Boll, in Germania, «Lei va nell’organico,» mi rimproverò l’antroposofa dottoressa Hauschka(9), guida illuminata della “scuola di arte terapeutica”.
«Noi questo non lo vogliamo».
«Ma!!!…» proseguì la cara anziana signora, osservando i miei lavori.
«Però?!» «Forse è suo compito e destino» concluse incoraggiante.
Perseverando ho vissuto dalla profondità dell’anima esperienze psichiche che si sono espresse in modo ben determinato.

Rosso in lotta
Rosso in lotta

È possibile realizzare l’esperienza di immergerci nelle forze spirituali che giacciono dietro la natura. «Quando in modo cosciente ci immergiamo con l’anima è possibile percepire come il rosso e come il blu fluttuano. Il fluttuare del colore diviene allora un fatto vivente» (R. Steiner).
Si tratta di «essere capaci di affidare la nostra anima tutta intera a quanto ci parla dal colore. Allora sperimentiamo nel rosso qualcosa di aggressivo. Il blu invece ci abbandona, lo seguiamo con una certa nostalgia» (R. Steiner). “Rosso in lotta”

Incontro
Incontro

 

Ecco proposte due forme circolari l’una rossa, l’altra azzurra: sul foglio bagnato si determina un fluire vivente, emotivo.
Forme indipendenti, il rosso e il blu roteano in direzioni divergenti. “Incontro”

Prepotente il rosso, impavido, avanza aggressivo. L’azzurro s’involve, tende a chiudersi in sé stesso, a fuggire.
Nell’appressarsi reciproco con il movimento circolare, entrambi i toni si attenuano, si ammorbidiscono. Ne risulta misterioso, tenero, dolce il rosa dell’ “incontro”.

Un anno dopo: “Scontro”.

Scontro
Scontro

Ora il rosso e blu cozzano, si scontrano.
Il rosso s’infiamma, si esalta, divampa, vana fiamma diabolica…
Riflessi di esperienze umane vissute!
Motivi della cultura orientale: Yang e Ying; rivelano rapporti femminile-maschile; Donna, realtà volitiva-sanguinica ed altra intellettuale-cerebrale-linfa dell’uomo.
Rudolf Steiner, in sintesi, distingue “i rossi” e i “blu-verdi” (i caldi e i freddi), bipolarismo anche a fini medico-terapeutici, diversamente curativi per stadi aggressivi o depressivi.

 

In questa direzione con due fondamentali lavori, la mia “ricerca” raggiunse una meta innovatrice. Proiezione di realtà psicofisiche e spirituali nel colore.

Drago verde
Drago verde

“Drago verde” – blu su fondo verde

L’immagine si frantuma bipartita in movimenti contrapposti: sulla destra mostruoso muso, sulla sinistra coda biforcuta.
Proiezione delle “forze eteriche dei reni” che fisicamente sono così disposti.
La composizione iniziale d’intensità ispirata ha richiesto minuziosa, cosciente elaborazione consequenziale che la meditazione ha suggerito.

Sfinge rossa
Sfinge rossa

“Sfinge rossa”

La forma si configura quadripartita, misteriosa proiezione di “forze eteriche del cuore”.
La gamma rossa si metamorfosa in un motivo zoomorfo, configurazione sfingea.
Rosso vermiglio a sinistra, squarciato dall’arancio. La zampa leonina regge una testa umana, vanamente luciferica.
Posteriormente i toni porpora-carminio si addensano e incurvano bovini. In blu-viola si attorciglia una coda serpentina.
Le composizioni non proiettano motivi semplicemente fisiologici, ma “simboli” significativi.

La visione astrattizante ha realizzato, in simbolo figurato, forze spirituali della funzione organica, con la quale il tono colore si accorda in dinamica, vivente simbiosi.

L’esperienza vissuta è il risultato del destarsi di percezione superfisica, latente nell’interiore coscienza umana, e testimonia possibilità di ampio compito avvenire per l’artista.

Dalla profondità dell’anima si sprigionano le forze nascoste del mistero a nuova luce per l’umanità.

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